I principali personaggi storici che si sono resi protagonisti della storia di Campanarazzu”
Giovanni Andrea Massa
Dal 1516 al 1713 la Sicilia fu sotto il dominio spagnolo e l’isola come tutto il regno dal 1621 al 1665 fu affidata a Filippo IV Re di Spagna. Il sovrano attuò da subito una politica di espansione dei confini che lo vedeva impegnato in continue operazioni belliche. L’esercito, infatti combatteva su diversi fronti in buona parte d’Europa e il suo dispendioso mantenimento condusse in breve tempo il Regno di Sicilia al collasso economico.
Per risollevare le casse del regno, il sovrano Filippo IV fu costretto a vendere buona parte dei propri beni demaniali. Le terre, suddivise in territori definiti Casali, vennero vendute a prezzi molto vantaggiosi.
Il mercante di origine genovese Giovanni Andrea Massa ebbe in quegli anni un ruolo fondamentale e visse a Palermo nella prima metà del Seicento quando la capitale sicula fu caratterizzata dalla presenza di una forte comunità genovese di mercanti e banchieri.
Massa fu il finanziatore e garante di Domenico Di Giovanni per l’acquisto dei Casali siciliani di Pedara, Trecastagni e Viagrande. Poi, tra il 1642 e il 1645, acquistò egli stesso i Casali catanesi di Camporotondo, Mascalucia, Misterbianco, Mompilieri, San Giovanni la Punta, San Gregorio, San Pietro, Sant’Agata, Trappeto e Tremestieri. In particolare, il Casale di Misterbianco venne subito rivenduto da Massa a Vespasiano Trigona Boccadifuoco (barone di Aliano, San Cono e Dragofosso)
Massa era diventato proprietario non solo di tutto ciò che era presente sul territorio di questi Casali – abitanti, case, mercati, strade, trazzere, boschi, terre coltivate, mulini e miniere di metallo – ma anche di eventuali tesori nascosti sottoterra. La sua ascesa ai massimi ranghi della nobiltà siciliana continuò acquisendo titoli nobiliari concessi dal Re Filippo: egli era I conte di San Giovanni La Punta e barone delle terre di Mompilieri, San Gregorio, Sant’Agata, Tremestieri e Trappeto. Nel 1649, Massa acquistò inoltre il Castello di Aci, sul quale per privilegio dato dal re Carlo II di Spagna nel 1669, ottenne il titolo di I duca di Castel di Aci. Successivamente, entrò nella vita politica siciliana diventando deputato del Regno di Sicilia. Giovanni Andrea Massa sposò in prime nozze (1666) la nobildonna Giulia Galletti Bellacera, da cui ebbe i figli Francesco Paolo, Tommasa, Rosalia e Cristoforo. In seconde nozze sposò Rosa Gaetani, da cui ebbe i figli Rosalia e Sebastiano. Morì a Palermo intorno al 1680, e fu sepolto nella Chiesa dei Sette Angeli della capitale siciliana.
Vespasiano Trigona
La famiglia Trigona è stata al centro della storia di Misterbianco sin dal 1642 quando Vespasiano Trigona Boccadifuoco, nobile di Piazza Armerina, acquistò per 32.000 scudi il Casale di Misterbianco dal mercante genovese Giovanni Andrea Massa con i poteri del vassallaggio, il mero e misto imperio. In seguito alla convenzione dell’atto di acquisto il 24 giugno 1685, ricevette investitura del titolo di I° Duca di Misterbianco con privilegio concessogli dal re Carlo II di Spagna. Attraverso le vicende dei discendenti del Ducato di Misterbianco e quindi della famiglia Trigona è possibile ripercorrere la storia di Misterbianco dalla fine del XVII secolo fino agli inizi del XIX. Infatti l’ultimo discendente della famiglia Trigona, Alberto Trigona X° duca di Misterbianco è morto nel 2019, ancora definito duca sebbene il feudalesimo sia stato abolito nel lontano 1812 con la promulgazione della Costituzione siciliana. L’importante ruolo della famiglia Trigona nella ricostruzione di Misterbianco dopo la colata lavica del marzo 1669 è testimoniato da antichi documenti d’archivio della città che ci raccontano di come i Trigona investirono denaro e sostennero gli abitanti smarriti e senza fissa dimora. Sin dal successivo mese di aprile, la famiglia decise di acquistare il fondo su cui l’anno successivo sarebbe iniziata la ricostruzione dell’attuale Misterbianco.
Nel nuovo comune ancora è possibile ammirare parte della facciata del Palazzo Ducale edificio di costruzione settecentesca che venne eretto per volere dell’allora duca Francesco Maria Trigona come dimora della famiglia nei periodi estivi. Lo stile dell’edificio è tipo tardo rinascimentale e inizialmente comprendeva un altro locale sulla parte anteriore del palazzo dove oggi si trova la piazza Giuseppe Mazzini, dove era allocata la cappella del Palazzo. Tra gli esponenti più illustri del ramo dei Duchi di Misterbianco, si ricordano: Mario Trigona, IV duca di MIsterbianco († 1793), capitano di giustizia di Catania nel 1756-57 e senatore di detta città dal 1770; Vespasiano Trigona Grimaldi, V duca di Misterbianco (1754-1828), senatore negli anni 1788, 1797, e parì del Regno di Sicilia nel 1812; Antonio Maria Trigona Grimaldi (1760-1835), arcivescovo di Messina; Vespasiano Trigona Li Destri, IX duca di Misterbianco (1898-1973), che fu dirigente sportivo come presidente della squadra di calcio della Società Sportiva Catania dal 1932 al 1936.